Di seguito riportiamo il testo (aggiornato al dicembre 2001) della proposta di interrogazione parlamentare trasmessa ai Parlamentari veneti dal Movimento Internazionale della Riconciliazione di Padova.
Chiunque la condividesse può diffonderla e inviarla ai parlamentari con cui è in contatto.

Richiesta di interrogazione parlamentare su:

Alleanze militari e conflitti alla luce della Convenzione di Ginevra.

La condotta tenuta dalla Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) nella guerra aerea condotta dal Marzo al Giugno 1999 contro la Repubblica Federale di Iugoslavia è stata oggetto di un attento esame da parte di Amnesty International (di seguito A.I.) alla luce delle norme del diritto internazionale (1).
Le conclusioni a cui è giunta A.I. sono estremamente critiche . Secondo l’Organizzazione umanitaria l’Alleanza Atlantica, almeno in un caso, ha attaccato un obiettivo civile: i locali della Radiotelevisione serba (RTS), commettendo un crimine di guerra.
In altri attacchi, come quello contro i ponti di Gredlica, le forze della Nato non hanno sospeso i bombardamenti anche se era evidente che dei civili erano stati colpiti. Altri casi, inclusi gli attacchi contro le popolazioni trasferite a Djacovica e Korisa, mostrano che le precauzioni prese non sono state sufficienti a minimizzare le perdite civili – che avrebbero potuto essere significativamente ridotte se le forze della Nato avessero pienamente rispettato il diritto di guerra.
Inoltre durante l’operazione Forza alleata la Nato non ha mai precisato quali norme del diritto umanitario venivano applicate dalle sue forze né come poteva mantenere un’interpretazione costante di queste regole durante tutta la campagna. I membri dell’Alleanza non hanno infatti firmato gli stessi trattati.
Anche a seguito di queste precise accuse il Tribunale Penale Internazionale per l’Ex Iugoslavia ha costituito una commissione di inchiesta sui bombardamenti aerei realizzati dalla Nato.
L’ufficio del Procuratore Carla del Ponte ha alla fine accettato le conclusioni del rapporto decidendo di non procedere con indagini penali contro la Nato sulle seguenti basi: "O la legge non è sufficientemente chiara, oppure le inchieste hanno poche possibilità di acquisire prove sufficienti a incriminare personalità di alto rango o persone più modeste accusate di crimini particolarmente gravi".
A.I. pur rispettando la decisione del Procuratore ha evidenziato che tali conclusioni sono anche il risultato di evidenti difficoltà da parte del Tribunale a raccogliere prove contro personalità ufficiali della Nato o degli Stati membri a causa della mancanza di collaborazione dimostrata dall’Alleanza (evidenziata dallo stesso rapporto del Tribunale).
A.I. ritiene in ogni caso fondamentale giungere ad una modifica degli atteggiamenti della Nato nella condotta di operazioni militari.

Pertanto sulla scorta delle raccomandazioni formulate a tal fine da A.I. e tenuto conto che il I protocollo allegato alla convenzione di Ginevra del 1977 (ratificato dall’Italia con la Legge 11 Dicembre 1985 n. 672) all’art. 35 prevede che " In ogni conflitto armato il diritto delle parti in conflitto di scegliere metodi e mezzi di guerra non è illimitato" e all’art. 48 che:" allo scopo di assicurare il rispetto e la protezione della popolazione civile e dei beni di carattere civile, le parti in conflitto dovranno fare, in ogni momento, distinzione fra la popolazione civile ed combattenti, nonché fra beni di carattere civile e gli obiettivi militari, e, di conseguenza dirigere le operazioni soltanto contro obiettivi militari" e ancora all’art. 51 prevede che "..sia la popolazione civile che le persone civili non dovranno essere oggetto di attacco(..)", si chiede al Governo italiano di precisare la sua esatta posizione sui temi di seguito menzionati.

Per la precisione si chiede al governo italiano:

1. se ritenga oppure no che la Nato , come organizzazione, debba assumere un formale impegno a rispettare la Convenzione di Ginevra e in particolare il protocollo I allegato alla stessa sulla protezione di persone e beni civili In caso affermativo quali passi intende intraprendere per giungere a tale risultato;

2. se sia contrario al fatto che i tre governi membri dell’Alleanza che non hanno ratificato l’Allegato I (U.S.A., Francia e Turchia) possano condurre a nome dell’Alleanza operazioni militari che violano il dettato di detto Allegato;

3. se ritenga opportuno che all’interno e all’esterno dell’Alleanza Atlantica siano precisate le strutture di comando, in modo che i diversi livelli di responsabilità siano chiari e noti per ogni stato e individuo coinvolti nelle operazioni militari della Alleanza. In caso affermativo quali misure intende assumere per giungere a ciò;

4. se giudichi che le regole di partecipazione alla Nato siano in perfetta conformità con le norme più alte del diritto internazionale umanitario. E qualora le giudichi insufficienti cosa intende fare per perfezionarle;

5. se ritenga che gli Stati membri della Nato debbano prevedere misure penali e disciplinari nel caso di violazione da parte di propri cittadini delle norme della Convenzione di Ginevra e dell’Allegato I e adeguati risarcimenti per le vittime. In caso affermativo quali iniziative assumere per attivare tali strumenti.

6. se non consideri contraddittorio nonché’ inaccettabile dal punto di vista morale, politico e giuridico l’aver sottoscritto il I Protocollo allegato alla Convenzione di Ginevra e la partecipazione ad operazioni militari messe in atto da un paese che non abbia sottoscritto tale Protocollo;

7. Se la partecipazione con nostre truppe e mezzi all’attuale guerra in Afghanistan, stante le continue notizie di vittime civili e di distruzione di beni civili, non comporti di fatto da parte dell’Italia la violazione delle norme del I protocollo allegato alla Convenzione di Ginevra;

8. di comunicare quali disposizioni il Ministero della Difesa ha fornito a tutti i livelli della catena di comando (dagli stati maggiori al soldato semplice) dei reparti militari italiani perché non venga violata la Convenzione di Ginevra e I Protocollo allegato e a quali tipo d’arma utilizzato da truppe di un altro governo possa esser consentito di fornire supporto di qualunque tipo e a quali no. (Si chiede copia scritta di tali disposizioni).

9. Quale sistema di controllo abbia organizzato al fine di accertare eventuali violazioni di tali disposizioni e più in generale di quelle della Convenzione di Ginevra da parte dell’esercito italiano.
 
 
 
 

(1) Amnesty Internazional. " NATO/ FEDERAL REPUBLIC OF YUGOSLAVIA

‘’Collateral Damage’’ or unlawful killings ? Violations of the Laws of War by NATO during Operation Allied Force " . June 2000.


Il rapporto e reperibile sul sito: http://www.amnesty.org/ailib/intcam//kosovo