53 militari israeliani rifiutano di combattere per Sharon e per le colonie
Noi, ufficiali e soldati combattenti di riserva di Tzahal [esercito israeliano], che siamo stati educati nel grembo del sionismo e del sacrificio per lo stato di Israele, che abbiamo sempre servito in prima linea, che siamo stati i primi, per ogni compito, facile o difficile che fosse, a difendere lo Stato di Israele e a rafforzarlo.
Noi, ufficiali e soldati combattenti che serviamo lo Stato di Israele durante lunghe settimane ogni anno, nonostante l’alto prezzo personale che abbiamo pagato.
Noi che siamo stati in servizio di riserva in tutti i territori e che abbiamo ricevuto ordini e istruzioni che non hanno niente a che fare con la sicurezza dello Stato, e il cui unico obiettivo è la dominazione sul popolo palestinese.
Noi che con i nostri occhi abbiamo visto il prezzo di sangue che l’occupazione impone su entrambe le parti di questa divisione.
Noi che abbiamo sentito come gli ordini ricevevamo stavano distruggendo tutti i valori di questo paese.
Noi che abbiamo capito che il prezzo dell’occupazione è la perdita dell’immagine umana di Tzahal e la corruzione dell’intera società israeliana.
Noi che sappiamo che i territori occupati non sono Israele, e che tutte le colonie sono destinate ad essere rimosse...
Noi dichiariamo che non continueremo a combattere in questa guerra per la pace delle colonie, che non continueremo a combattere oltre la linea verde per dominare, espellere, affamare e umiliare un intero popolo.
Noi dichiariamo che continueremo a servire Tzahal in qualsiasi obiettivo che serva la difesa dello Stato di Israele.
L’occupazione e la repressione non hanno questo obiettivo.
E noi non vi parteciperemo.
(Seguono le firme dei militari)
[Questo annuncio è apparso il 25.1.2002 sul quotidiano israeliano "Haaretz"]